470 Città del vino unite per la difesa e la promozione dei territori italiani
Ci troviamo nel Comune di Tollo, uno dei 470 comuni facenti parte dell’Associazione Città del Vino.
E con noi oggi c’è il sindaco, che è anche presidente dell’associazione dal 2021.
L’associazione “Città del vino” nacque nell’87, quando i Comuni delle principali città italiane si riunirono a Siena per difendere aziende e agricoltori dallo scandalo del metanolo che travolse l’Italia in quegli anni.
L’associazione nel tempo si è evoluta e oggi stiamo ancora crescendo.
Io sono stato eletto a Barolo il 21 novembre del 2021 e nel discorso inaugurale ho detto che noi dobbiamo diventare il sindacato, i difensori e i valorizzatori dei territori. Questa oggi è la mission che ho voluto dare a questa associazione.
Angelo Radica, presidente Associazione Città Del Vino
Come si diventa un Comune dell’Associazione?
Innanzitutto bisogna avere una produzione di vini, bisogna avere una DOC e avere delle qualità e delle quantità. Abbiamo fatto entrare Procida perché quest’anno è la capitale della cultura e perché c’è in atto un progetto bellissimo: faremo dei vigneti-giardino nei terreni ai margini delle case e questa produzione collettiva poi conferirà in un’azienda, che a sua volta produrrà il vino dell’isola.
Ma come si diventa? Ecco il primo passo e fare una richiesta, poi c’è una commissione che valuta le caratteristiche del Comune e del territorio.
Tra i suoi obiettivi per questo mandato c’era anche un rafforzamento del piano regolatore. In che cosa consiste e sta andando secondo le sue aspettative?
La mission principale dell’associazione è quella di stare vicino ai territori, ai sindaci, alle cantine e ai produttori.
Ad esempio se ci chiamano per avvertire che stanno mettendo a rischio qualche DOC ponendo pali fotovoltaici o pali eolici in mezzo ai vigneti, abbiamo la capacità di far sentire meno soli i Sindaci, grazie ai contatti diretti con i Ministeri e con l’ENIT e anche a livello internazionale. Mentre, all’interno del paniere di progetti che intervengono per aiutare i Comuni per valorizzare i prodotti, abbiamo una serie di strumenti e di iniziative finalizzate alla comunicazione come “Calici di Stelle” organizzata insieme al Movimento Turismo del Vino e che ha sempre un grande successo o il concorso enologico internazionale “Città del vino”, il più numeroso per campioni e il più antico d’Italia.
Per quanto riguarda il Piano regolatore, ci siamo chiesti: “come si pianifica un territorio da destinare alla produzione di vino?”.
Il consumo del suolo è un grande problema perché quando un suolo produttivo viene destinato ad attività residenziali non si può più tornare indietro. Così abbiamo chiamato i migliori pianificatori e urbanisti italiani e, insieme all’INU nazionale, abbiamo scritto delle linee guida su come pianificare il territorio di una Città del vino. Ad esempio il Comune di Tollo nel 2014 doveva realizzare un piano regolatore e per farlo si è ispirato alle norme individuate da questo staff di tecnici, aderendo alle linee guida proposte.
Poi ogni due anni premiamo il Comune che ha realizzato il miglior piano regolatore, cioè quello maggiormente aderente alle nostre indicazioni.
Associazione Città Del Vino
E in questo discorso rientra anche l’enoturismo, una delle leve alla base dell’attività di Città del Vino…
L’enoturismo negli ultimi 10 anni, e anche in periodi di Covid, ha realizzato le maggiori percentuali di crescita in termini di turisti. Perché questo? Il mare è bello, la montagna è bella, il turismo religioso è bello, ma visitare una cantina, sentire i profumi, assistere alla vinificazione, assistere alla vendemmia, ecco tutto questo rappresenta il turismo esperienziale per eccellenza. Stiamo lavorando tanto: abbiamo sottoscritto insieme ad altre associazioni e al Movimento Turismo del Vino un protocollo per supportare l’enoturismo, disegnando percorsi turistici e cercando di mettere a sistema ospitalità e accoglienza. E’ nostro dovere offrire al turista un’alternativa di percorsi turistici, però per fare questo ci vogliono competenza e professionalità, ed è necessario aggiustare le strade e migliorare la connettività. L’enoturismo è un tema importante che va affrontato, ma all’interno di un’alleanza chiamata “Patto di Spello”.
Associazione Città del Vino
Cosa si aspetta per i prossimi 2 anni di mandato?
Mi aspetto innanzitutto una crescita di soci, che si sta già verificando, ma potremmo arrivare a 1000 perché il problema dei piccoli Comuni e che sono soli quindi dobbiamo ulteriormente legittimarci come organismo, come soggetto che può aiutare i sindaci a risolvere i problemi, ad inventare nuovi progetti e a consolidare quelli esistenti.