Di Alessandra Piubello
La famiglia, da oltre un ventennio, porta avanti un percorso d’arte con mecenatismo moderno
Una scelta estetica che rivela il forte legame con l’arte contemporanea e l’architettura moderna emerso fin dagli anni ’80, e divenuto, con il nuovo millennio e l’entrata in azienda vitivinicola della terza generazione, un inconfondibile segno distintivo nel solco della valorizzazione del paesaggio. Con un senso di autentica responsabilità verso la propria terra, la famiglia Ceretto da oltre 20 anni porta avanti il proprio percorso d’arte, con un mecenatismo moderno che tende al bello come spazio aperto in cui trovarsi per coltivare la propria storia e darle un senso nuovo. Architetti, artisti e designer di fama mondiale sono periodicamente coinvolti in diversi progetti.
«Prendiamo a esempio la Cappella del Barolo.»
La Cappella di SS. Madonna delle Grazie, costruita nel 1914 come riparo per chi lavorava nelle vigne circostanti in caso di temporali o grandinate e mai consacrata, viene acquistata, ridotta ad un rudere, dalla famiglia Ceretto. Fu trasformata da Sol LeWitt e David Tremlett diventando un simbolo di bellezza.
Un’altra realizzazione che possiamo definire di architettura paesaggio, è il Cubo, sulla sommità del Bricco Rocche in Castiglione Falletto. Esempio d’arte moderna e tecnologica posta a suggello della tradizione e conservazione di un capolavoro della natura, il Barolo. Il Cubo ha spigoli vivi e una solida base, così come spigoloso è alla nascita il Barolo, con una robusta struttura portante e grande longevità. L’uso del vetro senza intelaiatura, per non ostacolare la visuale, valorizza il paesaggio circostante.
Una delle opere più ad effetto è l’Acino: una grande bolla ovale sospesa tra le vigne, a rappresentare un acino d’uva. Un’area adibita alla degustazione e alla promozione di incontri ed eventi culturali che si affaccia sulle splendide colline delle Langhe. Un oggetto leggero, totalmente trasparente, che s’inserisce armoniosamente nell’ambiente circostante.
Nella loro opera di mecenatismo verso gli artisti, i Ceretto hanno costruito La casa dell’artista, immersa nei vigneti della Tenuta Monsordo Bernardina. Un loft moderno realizzato recuperando un antico casolare, luogo ideale per invitare artisti da tutto il mondo a trascorrere un po’ di tempo nelle Langhe, per conoscerle e ispirarsi, come già hanno fatto Kiki Smith, James Brown, Francesco Clemente, Miquel Barcelò e Gary Hume.
Un’altra opera è Ovunque proteggimi, un cancello-scultura ideato dall’artista Valerio Berruti. E’ stata pensata per delimitare, o proteggere come suggerisce il nome stesso, i terreni di Bricco Rocche, uno dei cru simbolo per la produzione dei Barolo di casa Ceretto. I due soggetti, uniti quando il cancello è chiuso, svelano una particolare relazione col territorio circostante. Osservandoli all’esterno si ha l’impressione che stiano rivolgendo lo sguardo alla cantina. Allo stesso modo, muovendo il punto di vista all’interno della cancellata, li si ritrova nuovamente di spalle, con lo sguardo idealmente rivolto al Castello di Serralunga.
I Ceretto, proprietari anche ristorante tre stelle Michelin Piazza Duomo di Alba affidato allo chef Enrico Crippa, hanno commissionato anche lì un’opera d’arte con l’Affresco di Francesco Clemente. Una gigantesca foglia d’uva, omaggio alla famiglia committente, che abbraccia un mappamondo, mentre i tralci si ramificano in una serie di immagini metaforiche lungo le 4 pareti della sala.
I Ceretto promuovono anche mostre, esposizioni e performance di personaggi come Patti Smith e Marina Abramović, capaci di richiamare sul territorio non solo i visitatori, ma l’attenzione del mondo intero.