Ora che la fase acuta della pandemia è passata, tutti si interrogano sulla futura ripresa del mercato e sulla forma che prenderà. In questo, come in molti altri, la Cina rappresenta un caso eccezionale: dallo scorso maggio la vita in Cina è tornata alla normalità, con pochissime eccezioni. Quali sono dunque le prospettive per il mercato del vino in Cina? Il Covid19 ha ancora un’influenza sui consumi?
I dati della dogana cinese nei primi due mesi del 2021, elaborati da Interwine, mostrano innanzitutto i segni della debacle del vino australiano, con un calo del -71% in valore e -78% in volume rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il Paese che mangia di più della torta lasciata dall’Australia è la Francia, con un +47%, accanto all’Italia, con un +23% (a valore). Il vino totale importato ammonta a circa 51 mln di litri (-16%) per un valore di circa 273 mln $ (-15%): i numeri aggregati confermano il trend discendente in atto dal 2019, ma c’è anche una generale tendenza all’aumento del prezzo medio per bottiglia, soprattutto per i vini statunitensi (+70%) e italiani (+38%). Ciò indica che il calo non riguarda i vini premium o di fascia alta, che al contrario sono fiorenti, e anche che sta avvenendo un passaggio dalla quantità alla qualità. I canali on-trade e off-trade sono ugualmente importanti, rispettivamente con una quota di mercato del 45% e del 44%; il canale online, anche se in costante crescita, gioca ancora un ruolo minore, con una quota di mercato dell’11%. Il prezzo medio per bottiglia in ogni canale, invece, varia sensibilmente: 220 RMB per l’on-trade, 110 RMB per l’off-trade e solo 90 RMB (14$) online.
Gli importatori cinesi sono piuttosto ottimisti. Qu Peifeng, direttore generale della Luna Nera Winery Association, ci ha detto che “grazie alla prevenzione e al controllo delle epidemie leader a livello mondiale in Cina, la situazione del mercato nella prima metà del 2021 è notevolmente migliorata rispetto allo scorso anno. Il focus è sul settore dei vini pregiati di fascia medio-alta. Penso che sia a causa del relativo aggeggio dei redditi nell’era post-epidemia, che è stato comunque bilanciato da una maggiore consapevolezza dei consumi dei gruppi ad alto reddito. La concorrenza nel mercato del vino di fascia bassa e media si concentra su guerre di prezzo e feroci battaglie, mentre i vini pregiati si concentrano su cultura + marchio. Non tutti però hanno visto un calo: “Nel primo trimestre, il mondo frizzante è cresciuto di oltre il 30% su base annua e le vendite di febbraio hanno stabilito il miglior record di vendite della storia. Ciò è legato alla rapida ripresa del mercato cinese dopo l’epidemia e alla diminuzione della profondità delle scorte a causa del pessimismo degli importatori sul mercato”, afferma Andrew (Yu Hongjie) dell’importatore di spumanti Bubble World.
Per quanto riguarda l’impatto di Covid19, può ancora essere sentito dalle persone del settore. Qu Peifeng pensa che sia stato “a causa delle politiche restrittive emanate dalle autorità di prevenzione dell’epidemia, o del reddito delle persone, anche il rallentamento dell’economia nazionale. Ma allo stesso tempo, questa è anche un’opportunità” per sviluppare e migliorare l’e-commerce, la logistica e l’integrazione online-offline. Inoltre, come sottolinea Andrew, “l’instabilità del mercato esercita una forte pressione sugli importatori per giudicare il mercato”, ed è anche portato all’attenzione quanto sia cruciale la “diversità dei canali di vendita: ad esempio, nel mercato dei bar, un importante area vendita spumanti, molti bar hanno chiuso a causa della pandemia. Se si ha un solo canale, sarà un disastro”.
I prossimi mesi saranno decisivi e abbiamo chiesto ad alcuni professionisti di speculare sulle tendenze del mercato e sui nuovi modi di consumo. “L’estate è la bassa stagione dell’industria del vino, ma è anche piena di opportunità” afferma Qu Peifeng, che aggiunge inoltre “Ad esempio, il vino bianco e lo spumante, che sono popolari nel mercato del vino maturo, sono i migliori partner nella calda estate. Dobbiamo sforzarci di guidare i consumatori a provare il bianco secco/spumante, […] i giovani potrebbero non amare ancora lo champagne tradizionale e costoso, potrebbero voler provare altri spumanti, come l’altrettanto ottimo Franciacorta Lombardia, e il Prosecco, già così popolare negli Stati Uniti”. Silvester Bejko, Direttore Internazionale di Interwine, sottolinea anche che lo spumante sarà al centro delle nuove tendenze: un crescente interesse verso nuove modalità di consumo del vino nei cocktail bar che compaiono in tutta la Cina, soprattutto sotto forma di Spritz Cocktail. I cocktail di vino e il vino rosato saranno i preferiti di un nuovo segmento molto importante che sta portando innovazione: le giovani donne benestanti che vivono nelle città di primo livello. Andrew di Bubble World pensa che il balzo maggiore della ripresa post-Covid avverrà intorno al Mid-Autumn Festival (21 settembre), ma teme “i ritardi nelle spedizioni dalle cantine causate dalla carenza di materie prime e ausiliarie dovuta all’epidemia in Occidente paesi e aumento dei costi nella logistica internazionale”.
Tutto sommato, possiamo vedere chiaramente un mercato che viaggia dalla fioritura alla maturità, dal volume al valore. Questa è una buona notizia per i vini che di solito hanno un forte posizionamento nel mercato maturo, come il vino italiano, mentre i vini dall’ottimo rapporto qualità-prezzo avranno sempre più difficoltà a mantenere i prezzi sempre competitivi. I produttori di tutto il mondo dovranno tenere il passo delle tendenze dei consumatori in continua evoluzione, invece di opporvisi. È anche molto evidente chi sarà sotto i riflettori quest’estate: misto o puro, bianco o rosato, lo spumante conquisterà molti cuori.
di Livio Di Salvatore
Interviste a cura di Leo Kong
Pubblicato sul Corriere Vinicolo del 21 Giugno 2021