Ultime tendenze e novità per brindare al tramonto con un calice di bianco che non farà rimpiangere le bollicine
di Monica Di Pillo
L’estate favorisce le occasioni di incontro, la voglia di brindisi all’aria aperta, di calici alzati con le luci del tramonto. Ma porta anche a sperimentare, assaggiare alcune novità, tra cui una serie di bianchi che per le loro caratteristiche organolettiche, per la loro freschezza ed equilibrata acidità si prestano particolarmente per l’aperitivo. Il nostro viaggio alla scoperta dei bianchi che strizzano l’occhio all’happy hour inizia dal Trentino, con due proposte: uno Chardonnay d’alta quota e un Gewürztraminer, entrambi vitigni dai profumi intensi, che ben si addicono all’aperitivo e si faranno presto amare anche dai patiti del perlage.
La scelta per lo Chardonnay di alta montagna cade su “Troy 2017 Chardonnay Riserva Alto Adige Doc”, prestigiosa etichetta della cantina
Tramin Kellerei, che nella lingua altoatesina significa “sentiero”, una scelta che rappresenta il lungo percorso di ricerca e sperimentazione di questo nobile vitigno messo in atto dalla cantina, che ha scelto di coltivare i vigneti addirittura in vetta. Le sue caratteristiche organolettiche ricordano l’aprile decisamente mite del 2017, che ha fatto partire in anticipo la germogliazione. Ma a settembre i numerosi giorni di pioggia
hanno fatto da contraltare, garantendo un’escursione termica tale da favorire acidità e freschezza. Dopo undici mesi sui lieviti in barrique, il vino è travaso in contenitori di acciaio per un’ulteriore maturazione sui lieviti di 22 mesi. La chiarificazione del mosto avviene tramite precipitazione spontanea, al seguito della quale il vino matura per ulteriori quattro mesi in bottiglia. Un processo che garantisce al vino delicati sentori floreali e agrumati, frutti tropicali, camomilla e menta con un tocco di mandorla e nocciola tostata. Insomma con molta eleganza “Troy” fa bella mostra del suo carattere tipicamente alpino e si presta particolarmente all’aperitivo con le sue note di mango, banana e melone, impreziosite da un accenno di nocciola e sostenute da un’incredibile freschezza e mineralità salina che resiste sul finale.
Il nostro viaggio alla scoperta dei bianchi da degustare al tramonto approda nella cantina Terlan, altra gemma dell’Alto Adige, che propone il “Traditional Gewürztraminer Alto Adige Doc”, il cui vitigno prende il nome dal villaggio vinicolo di Termeno, nella Bassa Atesina, ed è un caposaldo dell’assortimento dei vini bianchi prodotti in Alto Adige. Grazie alle sue componenti spiccatamente floreali e fruttate, e soprattutto ai suoi aromi intensi, questo vino riscuote molti favori, si addice particolarmente all’happy hour e ultimamente è abbinato sempre più spesso alle ricette asiatiche. Al palato il vino è la celebrazione della vendemmia e della selezione delle uve manuali, sottoposte a delicata pigiatura. A caratterizzarlo è poi una fermentazione lenta a temperatura controllata in cisterne d’acciaio inox, che si chiude con un affinamento per 6-7 mesi sui lieviti fini in fusti d’acciaio. Spicca al calice, che brillerà ad ogni brindisi, il suo colore giallo paglierino lucente e saturo, mentre il suo profumo è reso accattivante dai sentori di lici e mango, ma anche di caprifoglio e chiodi di garofano. Completano il bouquet le note di petali di rosa, che caratterizzano questo vitigno. Ovviamente la struttura aromatica inconfondibile di questo vino si ripresenta anche al palato, dove il sapore fruttato fresco e la vivace acidità, affiancati dalle note minerali, lasciano un retrogusto tondo e persistente.
Il percorso prosegue scendendo e dirigendosi a est, nell’affascinante laguna veneta, dove si trova il vigneto più basso d’Europa, se non del mondo, si tratta della coltivazione di un antichissimo vitigno autoctono: la Dorona, riscoperto dalla famiglia Bisol, che ha scommesso sul “Venissa Bianco”, che nasce in vigneti situati sull’isola di Mazzorbo, a ovest di Burano, nella laguna veneta. Questo vino è ottenuto esclusivamente con uve Dorona, varietà proveniente dalla Venezia Nativa, oggi a rischio di estinzione, che la famiglia Bisol si è impegnata a recuperare. La vendemmia ha luogo interamente a mano, agli inizi di settembre e poi il mosto fermenta, con macerazione di 22 giorni sulle bucce, in acciaio, a una temperatura controllata di 16-17°C. Successivamente il vino affina per 18 mesi in acciaio prima di essere imbottigliato. Si presta particolarmente anche per l’aperitivo, perché il “Venissa Bianco” è caratterizzato da un colore giallo paglierino brillante, che al naso si apre con un bouquet intenso e complesso, con sentori di pera, albicocca, susina, mandorla e spezie, arricchiti da evidenti note iodate fuse ad agrumi. Al palato risulta pieno e caldo, di una piacevole mineralità e morbidezza, che invitano alla beva ed è perfetto per accompagnare dall’aperitivo a tutte le varietà di frutti di mare.
Questo articolo è anche in lingua cinese! Sfoglia il magazine n.5 19Youbao dedicato ai vini bianchi italiani.
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