Bentornati cari amici appassionati di vino! Abbiamo intervistato per 19Youbao Magazine un grandissimo esperto di vino italiano, ma anche di cultura e di mercato cinese: parliamo di Alessio Fortunato, Wine Export manager, ma anche docente universitario e membro di giuria in prestigiosi concorsi internazionali.
Alessio, com’è la situazione dal punto di vista dell’andare fuori a cena, considerando l’importanza che hanno i ristoranti per il business di chi vende vino in Cina?
Alessio Fortunato
Dopo il capodanno cinese i ristoranti in quasi tutte le province hanno registrato altissime vendite quindi tantissime persone che sono andate a mangiare fuori. E’ il periodo dell’anno dove le persone escono di più rispetto ad altri periodi, consumano molto di più vino, lo acquistano anche per regalarlo e poi in molti casi lo portano anche al ristorante.
Ecco una cosa che molto curiosa che ho scoperto andando in Cina è la pratica comune di portare i cartoni di vino direttamente al ristorante…
In città di prima fascia come Pechino e Shanghai raramente vediamo questa tipologia di azione anche se comunque c’è chi lo fa. In Cina per legge c’è la possibilità di portare sia cibo che bevande e il ristoratore non lo può negare e anche gli stranieri ci sono adattati un po’ a questa cultura quindi a volte è facile vedere uno straniero che si porta le bottiglie anche di vino italiano o francese in un ristorante importante.
Ecco questo fa guardare con interesse i piccoli commercianti che poi diventano anche dei piccoli distributori. Anche quando parliamo di città di seconda e terza fascia parliamo sempre di milioni di persone, quindi è un una cultura che va un po’ seguita, che dici?
In realtà il boom di ristoranti stranieri non c’è ancora stato qui in Cina quindi se vai a Pechino o Shanghai ti ritrovi anche ristoranti italiani, ma sono una piccola percentuale rispetto alla cucina cinese. E i cinesi amano mangiare cinese quindi nei ristoranti vedrai sempre vino sulle tavole perché loro non mangiano quasi mai a casa. I distributori hanno un grande potenziale perché in effetti quando loro celebrano queste cene e pranzi lo fanno in grande. Cioè non è raro vedere che loro portano per una cena per 5 persone tre o quattro casse di vino, quindi parliamo di volumi ovviamente molto interessanti per un’azienda di vino italiana.
C’è anche un’altra particolarità che in Italia poco si conosce che riguarda il brindisi. L’abitudine che si ha in Cina di bere il vino “alla goccia”, poi si dice in modo diverso in Italia a seconda delle regioni, porta a finire presto una bottiglia di vino anche di alta gradazione!
Sì infatti ti racconto un aneddoto. La prima volta che sono arrivato in Cina nel 2013 ero stato invitato dal Governo cinese come esperto di vino e appena sono atterrato mi hanno subito portato ad una cena importante con diversi politici che venivano da Pechino. Durante la cena vedevo che mi avevano fatto sedere alla destra quindi molto vicino a un personaggio molto importante politico. Durante questa cena tutti si alzavano per brindare con me e in quell’occasione io dissi più volte “cin cin” ma in realtà in cinese vuol dire “Baciami” e tutti quanti diventano rossi! Comunque si, le grandi occasioni prevedono grandi quantità di vino, tutti i commensali al tavolo a turno vanno a celebrare la persona principale del tavolo con un “gambei”! e questo evento è molto interessante perché ci sono dei grandi quantitativi di vino che si muovono e devi fare in tempo a mangiare qualcosa di sostanzioso per non diventare subito brillo.
C’è anche un altro aspetto della cultura cinese che è tanto diverso dal nostro ed è questo modo di presentare le pietanze tutte insieme. E’ possibile dare qualche suggerimento per proporre anche dei vini diversi a tavola?
Alessio Fortunato in giuria a QWine Expo
Si in effetti dovremmo un po’ cercare noi italiani o europei di adattarci quanto più possibile alla cultura cinese. Quella degli abbinamenti tra primo, secondo e antipasti con certe tipologie di vino a volte in Cina è quasi impossibile a meno che non vai in ristoranti stellati molto importanti di Shanghai e Pechino. Allora in questo caso la miglior cosa è quella di incominciare con uno sparkling, un Prosecco o un Franciacorta spiegando appunto che lo puoi abbinare con dei piatti leggeri della cucina per poi passare magari a dei rossi o bianchi più corposi. E’ compito di noi italiani vedere cos’hanno nella loro ristorazione e portarli in abbinamento con i nostri vini. I cinesi poi sono molto aperti mentalmente quindi sono capaci di adattarsi a diverse tipologie di abbinamento.
La Cina è tanto grande e quindi è veramente riduttivo pensare che si beva ancora solo vino rosso di basso prezzo. Si sta anche evolvendo rapidamente anche grazie ai giovani e alle donne, che stanno aprendo fasce di mercato veramente molto interessanti, tu che cosa ne pensi, come sta evolvendo la crescita del vino italiano?
La crescita c’è ed è veramente stupendo vederla e vedere anche i professionisti cinesi che sono sempre più attenti al vino di qualità. Queste province in realtà sono delle Nazioni per volume, per grandezza e per popolazione, e in ognuna di loro trovi un cibo particolare, degli aromi particolari e anche le persone fisicamente cambiano dal nord a sud della Cina. E così anche le preferenze sensoriali. C’è sicuramente un grandissimo aumento del vino di qualità con un buon rapporto qualità prezzo, questo viene portato avanti come accennavi dalle donne che in Cina sono delle fortissime imprenditrici. A Shanghai, ad esempio, tantissimi Wine Bar di ultima generazione sono gestiti da loro e addirittura guardano così avanti da avere delle enoteche solamente di vini naturali, ad esempio. Il vino di bassa qualità c’è sempre inutile dirlo, però questo in realtà ha una fascia di consumatori che non interessa la maggior parte delle aziende italiane perché noi non possiamo contare su dei volumi immensi in Cina. Le aziende familiari possono puntare ed essere assorbite da queste città di prima e seconda fascia e potenzialmente già collaborare con una donna imprenditrice con 12 o15 enoteche su Shanghai sicuramente diventerebbe il primo Paese per l’esportazione per un’azienda italiana.
Far conoscere e farsi conoscere con i propri vini partecipando ad eventi sul territorio cinese è una strada giusta?
La Cina è veramente molto grande in termini di spessore però i professionisti del vino qui in Cina si spostano tantissimo infatti nell’ultimo evento di QWine Expo ritrovavo professionisti che venivano dal nord e sud della Cina. Considera che sono quasi 4 ore di aereo, quindi molto più grandi delle nostre distanze italiane o europee e loro lo fanno in giornata. In molti casi, si spostano all’interno della Cina con molta facilità magari per 1° 2 giorni di degustazione come effettuato lì a Qwine cosa che dà la possibilità di vedere i contatti che conosci, i professionisti e creare le “Wanxi”, questo network di connessioni.
A QWine Expo, la fiera che si terrà a novembre a Qingtian, hai partecipato come membro della giuria di concorso. Qual è la tua opinione circa il posizionamento dei vini italiani?
I vini italiani in Cina incominciano essere molto più popolari rispetto a tanti anni fa l’evento in sé, QWine, dà una grande possibilità di visibilità anche con la degustazione, fatta livelli molto alti e professionali. Ho rivisto molti miei contatti che non vedevo da tempo, come il professor Qi Kua che uno dei massimi esperti del vino qui in Cina e da altri professionisti che vengono da aree metropolitane come Shanghai e Pechino. Qingtian rappresenta sicuramente un grande punto di partenza per le cantine italiane che in questo momento non sono presenti in Cina o altre che magari vogliono semplicemente ampliare una collaborazione. Alcuni professionisti conoscevano i vini italiani, ma è stata un’ottima occasione per approfondire e conoscere meglio le zone di produzione. Suggerisco altamente di partecipare perché eventi focalizzati sul vino italiano in Cina non sono tantissimi.
Ti ringrazio tantissimo Alessio per essere stato con noi e spero di rivederti presto nei nostri studi
Piacere mio Valentina, spero di rivedervi presto tutti quanti voi qui in Cina
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