Lui è Andrea Gorelli, primo Master of Wine italiano. Lei è Fong Yee Walker, la prima ad aver conquistato il titolo di Master of Wine in Cina. Entrambi si raccontano per la prima volta in questa speciale intervista #facetoface. Dal difficile percorso per diventare MW alla loro visione sul mondo del vino.
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Un saluto prima di iniziare
GG: Ciao Fongyee, piacere di conoscerti! Non ci siamo mai conosciuti durante il programma, io sono entrato nei corsi appena dopo che tu li avevi superati, quindi sei come una figura mitologica per me!
FYW: Ciao Gabriele, come stai? Piacere di vederti, anche senza vederti!
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Quando sei diventata/o Master Of Wine?
GG: Il 26 febbraio di quest’anno, il 2021
FYW: Sono diventata Master of Wine non tanto tempo fa, mi pare fosse 5 anni fa quando ho superato tutto e sono diventata Master of Wine. Il tempo passa davvero in fretta, circa 5 anni, sì, nel 2016 mi sembra.
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Com’è nata la tua passione per il vino?
GG: Beh sono stato appassionato di vino sin da bambino perché mio nonno aveva un piccolo vigneto qui a Montalcino, dove sono nato, e quindi puoi immaginare che crescendo in un ambiente in cui c’è vino ovunque, si finisca per sviluppare questa curiosità di esplorare che poi si tramuta in passione.
FYW: Non ho preso sul serio in considerazione il vino fino ad abbastanza tardi nella mia vita, stavo facendo un dottorato a Cambridge e mi sono lasciata convincere dal mio allora fidanzato – ora marito – a partecipare a una degustazione alla cieca, e diciamo che mi sono appassionata, io sono un po’ una secchiona, mi piace studiare, c’erano vini interessanti, tutti mi trattavano con sufficienza perché non sapevo nulla e quindi ho deciso: hey, adesso vedrete! Diventerò una Master of Wine!
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Entrambi siete i primi Master of Wine del vostro paese, come vi ha fatto sentire questo traguardo?
GG: Beh ne sono molto fiero, perché io voglio diffondere l’italianità, non riguarda solo me personalmente ma riguarda ciò che l’Italia nel complesso può fare dopo la mia nomina, è un grande passo avanti e l’Italia può godere di una maggiore legittimità nel mondo del vino internazionale. Quindi mi sento molto orgoglioso e gran parte dei produttori che ho conosciuto mi hanno dato l’impressione di essere molto felici di questo fatto e vogliono sfruttare tutta la loro energia attraverso di me, quindi questo è davvero ottimo per me.
FYW: Allora c’è questa discussione sul fatto se io sia o meno cinese, vengo da un ambiente molto internazionale, non ho un passaporto cinese, ma mia madre è cinese, e quindi io lo sono per metà… sono stata la prima persona residente in Cina a diventarlo. E per me è significato molto. So che non sono stata la prima cinese, ma come prima persona che vive in Cina, è stata una sensazione di… Mi sono sentita di poter aiutare la Cina! Potevo aiutare i miei studenti e tutte le persone attorno a me a capire meglio il mondo del vino, e questo era qualcosa che, soprattutto 5 anni fa, la Cina necessitava davvero. E mi sono sentita onorata, a dire il vero. Una volta scherzando abbiamo detto “beh, adesso sì che sono una sul milione”.
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Quali sono stati i passi più difficili di questo percorso?
GG: Dunque è un processo molto difficile nel complesso, specialmente quando non sei madrelingua inglese, non è un problema la lingua di per sé ma l’istruzione. Quindi se, come nel mio caso, si ha un’istruzione diciamo mediterranea, come mi piace definirla, più olistica, allora si avranno difficoltà nello studio per diventare Master of Wine, perché c’è molta analisi e pensiero critico e queste sono abilità che ho sviluppato quando ero studente. Quindi sono molto fiero di ciò e ovviamente anche la degustazione è un ambito così complicato in cui bisogna cimentarsi, ma può essere anche divertente.
FYW: Per me la parte più difficile del Master of Wine è stata diventare diretta, e alzare il posteriore abbastanza a lungo per scrivere la mia tesi. Sono molto molto disorganizzata e piuttosto pigra, e mi piacciono gli esami. Sono strana – so di essere strana – ma mi piace scatenarmi e fare gli esami, per me è come… non mi preoccupo molto di essi. Prendo le cose abbastanza alla leggera. La tesi è stata tremenda, perché voleva dire stare seduta da sola in una stanza e non parlare con nessuno, e fare grafici e scrivere cose, e sono pessima in questo. Preferivo di gran lunga trovare una scusa per uscire a prendere un caffè che mettermi a scrivere la tesi di ricerca. Quindi mi ci è voluto – mi imbarazza un po’ ammetterlo – mi ci sono voluti 3 anni per completare la tesi. Non siate come me! Siate organizzati! Siate determinati!
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Che consiglio daresti agli aspiranti Master of Wine e agli amanti del vino?
GG: Per gli studenti e aspiranti Master of Wine, direi di essere curiosi e lavorare per loro stessi e non per superare l’esame, perché tutto andrà a formare un insieme, accertatevi di condividere molto, ascoltare molti, essere assetati non solo di vino, ma della conoscenza, e delle ragioni per cui le persone fanno le cose in un certo modo, questo è molto importante. Per quanto riguarda i wine lovers, penso che questa categoria sia solo una versione un gradino più in basso degli studenti di MW, quindi i consigli non sono poi così diversi, il grande vantaggio degli appassionati è che si possono davvero godere il vino, senza stare troppo a preoccuparsi della preparazione. Quindi il consiglio è di provare tanti vini, confrontarli, essere curiosi e non avere mai pregiudizi.
FYW: Il mio consiglio è di esplorare! Penso, godetevela! Non vivetela come una “oh devo diventare a tutti i costi Master of Wine, è la cosa più importante della mia vita”. Rendetevi conto che qualsiasi viaggio verso una qualsiasi conoscenza renderà la vostra vita migliore. È sempre meglio vivere nella luce della conoscenza che nel buio dell’ignoranza. E quindi, io incoraggio davvero le persone a godersi il percorso, assorbire ogni minuscola particella di gioia che riescono a trarne, ovvio che ci sarà stress, ovvio che ci saranno difficoltà. Ma alla fine, anche se non superi l’esame, avrai comunque imparato così tante cose in più sul vino, avrai aperto la tua mente, esplorato, insomma, per me questo è il senso della vita, no? Esplorare tutto.
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Qual è la cosa più difficile nella degustazione dei vini?
GG: Stile! E con stile, per approfondire, intendo l’italianità incapsulata in questi vini. Non è solo il vino di per sé, ma le persone che lo fanno, quelle che lo bevono e in generale uno stile di vita, vissuto dalle persone qui giorno per giorno, ed è questo ciò che i nostri vini possono diffondere nel mercato.
FYW: Sceglierei una parola strana, direi “atteggiamento”. E perché proprio questa? Penso perché i vini italiani hanno davvero un atteggiamento unico. E perché? Perché quando pensi a così tanti vini italiani, sono tutti fatti per andare insieme ad amici e cibo e occasioni e godersi le cose, e la Dolce Vita! Quando pensi ai vini italiani, essi parlano dell’atteggiamento degli italiani nei confronti della vita.
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Ci consigliate un abbinamento tra un piatto cinese e un vino italiano?
GG: Penso che questi due paesi abbiano in comune l’intrigo, la varietà, la complessità, e questo perché ci sono molti anni, millenni di tradizione, millenni di storia, e quindi penso che ci sia un’ottima complessità e varietà. E sai, la varietà è la spezia della vita, quindi c’è sempre bisogno di indagare oltre in questi paesi. Penso che Italia e Cina in particolari siano tra i più profondi e intriganti paesi che ci siano.
FYW: Prima di tutto, nonne fortissime! Penso che le nonne e le nainai abbiamo un bel po’ in comune! Penso il senso di famiglia, di comunità e il bisogno di esprimere l’amore attraverso il cibo. Voler bene a qualcuno significa condividere il cibo con lui, condividere la tavola, significa il modo in cui a tavola le persone si riuniscono ed essa permette loro di creare relazioni. Se spezzi il pane, o condivisi una ciotola di riso o spaghetti, stai creando qualcosa anche nel tuo cuore. E penso ci sia molto di più, penso alla storia, o al modo in cui pensi che si tratti di un unico paese – nel senso, pensi alla Cina come un paese unico e all’Italia come un paese unico – ma in realtà, quando vai a indagare, sono così diversi nelle loro regioni, ogni luogo ha la sua lingua, le sue parole e il suo cibo tipico.
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Sei mai stata in Italia? Gabriele, tu in Cina?
GG: No, non ancora.
FYW: Sì! Dio mio, sì, amo l’Italia, amo andarci.
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Cosa pensi che abbiano in comune i nostri Paesi?
GG: Bene, devo essere molto cauto su ciò che dico, come ben sai non sono mai stato in Cina, ma parlando con i miei amici cinesi, nonché con amici cinesi che sono anch’essi Master of Wine, mi dicono sempre che non funziona come ci potremmo aspettare, in Cina non fanno gli abbinamenti nel modo che ci aspettiamo, non si ricerca l’equilibrio perfetto tra il piatto e la bevanda, quanto piuttosto cercano ciò che piaccia il più possibile, quindi se per esempio piace lo speziato, abbineranno un vino molto speziato con un piatto molto speziato, quindi per me ha più senso proporre un abbinamento tra un piatto italiano e un vino italiano. Visto che ci troviamo a settembre è un ottimo periodo per questo piatto, vorrei proporre gli spaghetti alla bottarga con una Vernaccia di Oristano, che è uno stile poco comune, ma è un bene far sapere all’estero e in Cina che non facciamo solo bianchi e rossi ma anche vini ossidati o liquorosi.
FYW: Dunque è vero che ognuno ha i suoi gusti e infatti il miglior abbinamento è il piatto cinese che più ti piace con il vino italiano che più ti piace. Qualsiasi cosa ti piaccia bere, abbinala con ciò che ti piace mangiare: quello è l’abbinamento perfetto. Non penso che la potrei fare più complicata di così! Sai, col cibo cinese piuttosto che i piatti singoli, una cosa che mi diverto a fare è abbinare vini con stili di cucina cinese. Quindi ad esempio la cucina del Sichuan, grossa, intensa, complessa, stratificata, puoi abbinarla a vini complementari con questa cosa, così avrai un vino complesso forte e stratificato da degustare. Mentre invece il cibo del Fujian è molto leggero, io ci vorrei qualcosa di molto trasparente come un Soave, sai, incontaminato da troppo legno e molto traslucido, perché per me sta bene con quei piatti. Quindi io andrei su quello, e ovviamente gli spaghetti dello Shanxi stanno bene con qualsiasi vino italiano!
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Come sta cambiando il mondo del vino? E come vorresti che diventasse?
GG: Vorrei vederlo diventare più globale, nel senso che spero che in futuro ci sia più penetrazione di paesi stranieri in ogni paese. E spero anche che il vino diventi sempre più sostenibile, in ogni senso, da un punto di vista sociale, ambientale e anche economico.
FYW: Vorrei più apertura, più comunicazione internazionale, una maggiore comprensione globale di cosa succede tra i consumatori di tutto il mondo, tra i vini di tutto il mondo, su cosa piace alle persone di vari posti, vorrei più comunicazione culturale.
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E tu? Quali sono i tuoi piani per il futuro?
GG: Come sai sono stato molto preso dalla mia nomina e ne sono stato entusiasta, poi negli ultimi mesi ho avuto la possibilità di fare molte cose, e ho sempre pensato a me stesso come ad un ponte tra culture e paesi e stili di vino. E per me è fantastico il poter aiutare l’Italia a raggiungere un nuovo livello di consapevolezza e di reputazione nel mondo come paese produttore, non solo per i vini di lusso ma anche per vini di qualità inferiore, o “da volume” li definirei, che possono avere delle grandi occasioni di vendita e di essere bevuti in tutto il mondo. Posso dirti che ci sono molti progetti in cantiere per le prossime settimane, non posso anticiparti niente per il momento ma… Io sono un ambasciatore, no? E spero di essere visto come ambasciatore dell’italianità e non solo per il vino italiano.
FYW: Oh! Faccio fatica a fare piani per domani, figuriamoci per il futuro! Ho l’abilità a breve termine di un pesce rosso nel programmare la vita! Quello che spero, quello che… e ho visto i miei sogni quasi diventare realtà, quello che amo davvero è vedere i miei studenti e le persone in Cina indagare più a fondo nel mondo del vino, comprenderlo, renderlo parte della loro quotidianità, avere uno stile di vita più ricco, soddisfacente, interessante rispetto a prima, perché la Cina ha passato tanti anni di sofferenza e povertà, e ora è fantastico vedere la gente, sai, scoprire vini e cibi favolosi. Ieri – posso farti un esempio? – ieri abbiamo fatto una lezione di abbinamento tra vino e tortini della luna, sei diversi gusti di tortino della luna e sei diversi gusti di vino, e li abbiamo abbinati, e questo genere di cose è una espressione così divertente del combinare le culture di Occidente e Oriente rendendo la vita più interessante, soddisfacente e ricca. E sta succedendo adesso! Quindi si può dire che ho già il mio sogno per il futuro.
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Immagina di essere invitato/a a un evento ufficiale in Cina: quale vino porteresti?
GG: Potevo dire qualcosa che il mercato cinese conosce bene come varietà internazionali, sono stati molto appassionati di Pinot nero, Borgogna nello scorso decennio, adesso amano molto anche il Bordeaux, ma penso che non dovremmo fare un confronto, quindi non sceglierei un vino di queste tipologie, ma piuttosto farei leva su vitigni autoctoni nel loro massimo splendore, ovvero penso che sceglierei tra i tre re del vino italiano, Brunello, Barolo e Amarone.
FYW: Sangue di Giuda dell’Oltrepò Pavese! Che nome difficile tra l’altro! Meraviglioso! Perché ecco che abbiamo un vino rosso dolce leggermente frizzante, e ho detto loro “non ho scelto questo vino per abbinarsi ai sapori dei tortini della luna quanto piuttosto per abbinarsi all’occasione.” Quando ci si riunisce in Cina per il Zhongqiujie, la Festa di Metà Autunno, si sta insieme per condividere con familiari e amici, sei a una grande tavola, ho scelto questo vino per andare bene con l’occasione, non con un sapore specifico, perché è un vino frizzante, dolce, rosso, è il colore che vogliono tutti in Cina, un rosso scuro violaceo. Ha un po’ di bollicine, che ti aiuta a digerire la gran quantità di cibo che ingerirai. È dolce, quindi se c’è cibo speziato o salato ci starà bene. E ha un basso grado alcolico! Quindi puoi andare di ganbei ganbei ganbei e nessuno sviene per terra. Cosa si può chiedere di meglio di così per un evento cinese?
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Il tuo piatto preferito?
GG: Pasta!
FYW: Mi piace davvero la cucina del Xinjiang
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Tipologia di vino ideale?
GG: Il vino che più può dare piacere!
FYW: Vini bianchi freschi ed eleganti
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Se potessi prendere un aereo oggi, dove andresti?
GG: Ningxia! A visitare qualche Chateau cinese nel Ningxia, sarebbe molto interessante!
FYW: Londra perché lì si può bere qualsiasi vino al mondo!