Sandro Camilli, Umbro
Presidente, un’elezione importante che la vede al timone dell’AIS per i prossimi quattro anni. Come ha accolto questa nomina?
È stata una elezione inaspettata e quindi l’ho accolta con grandissima emozione e con altrettanta responsabilità, perché per me è fondamentale il rispetto nei confronti di tutti i soci che mi hanno votato e di tutto il Consiglio Nazionale che mi ha eletto all’unanimità. Ho ricevuto una grande fiducia che spero di non tradire.
Una lunga esperienza in AIS, circa un ventennio nell’associazione di cui gli ultimi dodici alla presidenza dell’AIS Umbria che è la sua terra natia. Quali sono stati i momenti fondamentali in questi anni?
Io sono entrato in AIS diciamo tardi, ma in realtà il mio interesse per il mondo del vino e del cibo viene da molto più lontano e quindi posso raccontarle che ho vissuto un po’ sulla mia pelle tutti quelli che sono stati un po’ i passaggi generazionali di quello che è stato la stampa di settore e quant’altro. Mi ricordo proprio alla fine degli anni 90 i primi anni 2000 c’è stato l’avvento della stampa di settore e anche l’arrivo della cucina in televisione. E lì nelle trasmissioni di cucina in televisione veniva inserito anche il vino e noi abbiamo riscontrato che c’era sempre di più un grande interesse proprio nei confronti del mondo del vino, infatti la gente ci chiedeva, voleva formarsi, chiedeva informazioni. Praticamente sono cominciate a nascere tantissime attività collaterali, tantissimi eventi legati al mondo del vino e del food. Ovviamente si è innescato un circolo virtuoso in poche parole quindi più attività, più eventi si creavano e più gente chiedeva informazioni, più gente voleva formarsi. Soprattutto nell’ultimo decennio questi sono stati sicuramente elementi importanti, e poi anche noi ci siamo più strutturati con tutte le delegazioni in giro per l’Italia, quindi sicuramente credo che sia stato proprio questo uno dei motivi più importanti che ci ha portato oggigiorno ad avere 40 mila soci.
Cosa ha trovato arrivando in qualità di neo presidente e cosa invece porterà o ha intenzione di portare come contributo?
Ho trovato una grandissima eredità. Ecco, glielo citavo proprio adesso che è il fatto di avere 40 mila soci insomma, quindi è un’eredità importantissima così come credo che lei saprà noi abbiamo inaugurato neanche da un anno la nuova sede, bellissima e grandissima a Milano. Non deve essere un posto dove si fanno le riunioni o dove devono lavorare 10 dipendenti, ma deve diventare un grande centro di cultura, perché è questa la cosa più importante, che è aperto alla città di Milano ovviamente ma è aperto a tutte le regioni d’Italia e anche al mondo intero dell’enogastronomia. Quindi noi dobbiamo cercare di migliorare e lasciare un’associazione migliore di come l’abbiamo trovata.
Grazie presidente, colgo con entusiasmo l’invito e verrò sicuramente con piacere a visitare la nuova sede dell’associazione italiana sommelier AIS. Ecco la figura del sommelier è nata proprio con AIS. Com’è cambiata nel tempo e come vede il futuro di questo “sommelier”?
Io vedo un futuro roseo perché noi tutti quanti insieme dovremo sfatare un luogo comune. Che tutti gli imprenditori che lavorano nel settore purtroppo vedono la figura professionale del sommelier in sala come un costo e non come un investimento. E invece la persona che sta in sala è determinante per la valorizzazione e la promozione del vino, dei territori, per l’abbinamento con il cibo e quella persona farà vendere anche il vino e produrrà reddito e quindi è un investimento e non un costo. Però ecco io sono un ottimista. Sa perché? Perché aumenta sempre di più la cultura nelle persone, sono sempre più esigenti e sempre più formate. Il ristoratore sarà obbligato ad alzare il livello della professionalità offerta. Ormai chi va al ristorante, ma anche chi sta a casa, in enoteca e compra una bella bottiglia di vino e la vuole condividere non lo fa più per bere, è una persona che vuole cercare la storia, la tradizione, la cultura, l’amore, la passione del vignaiolo che c’è dietro quella bottiglia.
Ormai è assolutamente un fatto culturale degustare, assaggiare e abbinare un vino.
AIS Italia
Qui presidente tocchiamo un altro tema che è anche molto attuale proprio quello della formazione e della comunicazione cioè questa grande varietà, diversità vinicola che abbiamo in Italia e come fare per comunicarla all’estero. Come si fa?
Come si fa? Io sono sempre stato di un’idea no che viene veramente da molto lontano. Io ho tantissimi amici, tantissimi produttori che vanno sempre in giro e portano in giro per il mondo il vino. Io farei esattamente il contrario. Invece di portare il vino in giro per il mondo porterei il mondo in giro per i nostri territori, con grandi progetti di incoming, con progetti sull’enoturismo veramente importanti e far conoscere i nostri territori, che secondo me sono la cosa più bella in assoluto che noi abbiamo.
Allora io voglio fare un salto in Umbria. Adesso facciamo questo un salto in questo territorio meraviglioso che è quello umbro al centro proprio dell’Italia. Quali vini secondo lei presidente si stanno facendo notare nel panorama internazionale?
Le rispondo molto volentieri perché è una realtà che conosco molto bene e quindi diciamo va da sé che se io le cito le tre zone più importanti dell’Umbria non dico nulla di nuovo, tutto il mondo sa che la zona di Orvieto, di Torgiano e la zona di Montefalco sono le tre zone… però le garantisco che l’Umbria sta facendo un salto di qualità molto importante. Noi abbiamo un territorio bellissimo perché sono tutte colline vitate, veramente da un punto di vista vitivinicolo il territorio è spettacolare quello che abbiamo in Umbria. Per dirle il Montefalco Sagrantino è una nostra bandiera, ma le posso garantire che se lei va nella zona del Lago Trasimeno stanno sviluppando molto questo Gamay del Trasimeno, se va nel sud dell’Umbria con il ciliegiolo che è molto attenzionato da tantissimi produttori, stanno facendo un lavoro molto molto importante e quindi qualsiasi zona gira troverà sicuramente dei vini unici ed un livello qualitativo elevato. Se proprio le devo dire un vino che sta emergendo a passi da gigante in tutta l’Umbria, sentiremo molto parlare del Trebbiano Spoletino che è un’uva a bacca bianca.
Grazie mille per il tempo che ci ha dedicato e in bocca al lupo per questo nuovo incarico.
Grazie a voi. Arrivederci
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