La Cina non aprirà le sue porte per un altro anno
La Cina manterrà le restrizioni sull’ingresso degli stranieri fino alla seconda metà del 2022. Questo è quanto è stato deciso durante un incontro di metà maggio tra il Consiglio di Stato e rappresentanti del Ministero degli Esteri e della Commissione Sanitaria Nazionale. Resta alta la preoccupazione per le varianti del virus, specialmente in vista di eventi importanti come le Olimpiadi Invernali previste a Pechino per febbraio 2022. Le restrizioni resteranno attive nonostante la Cina preveda di raggiungere l’immunità di gregge entro quest’anno – al momento sono stati vaccinati più di un miliardo di cinesi. (WSJ, CF)
Riparte il porto di Shenzhen: si sblocca la supply chain globale
Il porto di Shenzhen è tornato totalmente operativo, dopo un mese di problemi e rallentamenti dovuti al focolaio di Covid nel sud della Cina, che hanno bloccato una parte importante della supply chain globale e fatto schizzare i prezzi dei container. L’annuncio arriva dalla Yantian International Container Terminals, la società che gestisce questo e altri porti tra i più trafficati al mondo, che aveva chiuso tre ormeggi il 21 maggio a causa di casi registrati di positività al Covid19. (Bloomberg)
L’Australia denuncia la Cina al WTO per i dazi sui vini
Il governo australiano ha annunciato di aver presentato una denuncia formale nei confronti della Cina all’Organizzazione Mondiale del Commercio, riguardo i dazi imposti da Pechino sull’export vinicolo australiano sotto accuse di dumping. “Il governo continuerà a difendere con forza gli interessi dei produttori di vino australiani utilizzando il sistema stabilito nell’OMC per risolvere le nostre divergenze”, ha dichiarato Dan Tehan, ministro per il commercio, il turismo e gli investimenti, in un comunicato stampa congiunto con il ministro dell’Agricoltura David Littleproud. La risposta cinese si è fatta attendere meno di una settimana: la Cina ha presentato una denuncia all’Organizzazione mondiale del commercio (OMC), accusando l’Australia di comportamento anticoncorrenziale nei confronti delle sue esportazioni di ruote ferroviarie, lavelli in acciaio inox e pale eoliche. Continua così ad inasprirsi il confronto tra i due paesi iniziato lo scorso anno con l’imposizione di dazi fino al 212% sui vini australiani. (Caixin)
Gli organizzatori della fiera di Chengdu cambiano nome
L’organizzazione della China Food & Drink Fair di Chengdu cambia nome: il 18 giugno il gruppo COFCO, il più grande gruppo dell’agroalimentare in Cina, ha annunciato che l’azienda a capo della più storica fiera di settore del paese cambierà nome. Da China Sugar Century International Exhibition Ltd diventa COFCO Exhibition. La gestione della CFDF resterà saldamente nelle mani della società, in collaborazione con i partner storici come Pacco. (Lookvin)
Petrus vince la causa contro la copia
Il celebre Chateau Petrus, considerato il re del Bordeaux, ha vinto la causa contro la Wenzhou Baicuibao Company, che, nonostante i numerosi ricorsi, non è riuscita a dimostrare che il suo prodotto non infrange le regole della proprietà intellettuale del marchio Petrus. L’azienda di Wenzhou commercializzava il vino “Pacurs”, in tutto e per tutto simile al Petrus nel design, dando vita anche a un caso mediatico durante l’ultima edizione della fiera di Chengdu. Questa vicenda dimostra i progressi fatti dalla Cina in tema di proprietà intellettuale per i brand stranieri. (Vinehoo)